Il 24 marzo è la Giornata Mondiale della Tubercolosi. In questo giorno, nel 1882, il Dott. Robert Koch, medico tedesco e premio Nobel per la Medicina nel 1905, annunciò la scoperta del batterio che causa la tubercolosi, dando il via alla ricerca per la diagnosi e la cura di questa patologia. La giornata è celebrata per sensibilizzare la popolazione sulle conseguenze sanitarie, sociali ed economiche di questa malattia. Il tema di quest’anno è “It’s Time”: è giunta l’ora di un’iniziativa internazionale per eliminare la tubercolosi.

Ad oggi la tubercolosi è una delle malattie infettive più letali al mondo. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ogni giorno più di 4.000 persone perdono la vita a causa della tubercolosi. Sono invece 30.000 le persone che ogni giorno si ammalano di questa patologia prevenibile e curabile.

Tubercolosi e COVID-19

In questi giorni la pandemia COVID-19 sta mettendo alla prova l’infrastruttura sanitaria globale. La minaccia alla salute di gran parte della popolazione mondiale sta avendo ripercussioni su ogni aspetto della vita quotidiana. La diffusione del virus è in grado di mettere in crisi la salute, l’economia e la società a livello mondiale.

In un momento in cui l’attenzione alla salute collettiva è così elevata, bisogna concentrarsi anche sulle altre principali epidemie presenti a livello internazionale. La tubercolosi è una di queste e le persone che ne sono affette sono più deboli anche dinanzi al COVID-19.

Citando Stefania Burbo, focal point del Network di Salute Globale: “Deve diffondersi la cultura del ‘One Health‘. Significa riconoscere la relazione esistente tra salute umana, animale e ambientale per diagnosticare in tempi brevi l’insorgere di nuove pandemia. È altresì importante realizzare, a livello globale, sistemi sanitari forti e resilienti in grado di contrastare efficacemente sia le epidemia note sia le crisi emergenziali come quella causata da COVID-19”.

L’emergenza COVID-19 sta impattando anche sul lavoro di ogni giorno di World Friends. È risultato necessario interrompere l’erogazione di servizi sanitari per i senza fissa dimora a Torino per precauzione. Presso il Ruaraka Uhai Neema Hospital (RUNH) sono stati introdotti nuovi protocolli per un’efficace riduzione del rischio di contagio da COVID-19. Tuttavia, le attività sul campo previste per i nostri progetti in Kenya sono state sospese. Tra queste anche quelle relative a HIPS-TB, il nostro progetto per la lotta alla tubercolosi.

HIPS-TB

tubercolosi 2“HIPS-TB – Innovazione per migliorare lo screening e il rilevamento della Tubercolosi da parte del settore privato, utilizzando un nuovo sistema elettronico-cartaceo” è il progetto con il quale World Friends mira alla sensibilizzazione delle persone a rischio di infezione da tubercolosi. Il progetto prevede l’attivazione di una collaborazione tra 18 strutture sanitarie pubbliche e private per potenziare il rilevamento, la diagnosi e il trattamento della malattia.

Mettendo a confronto i dati dell’OMS e del Ministero della Sanità del Kenya, emerge che nella Sub-Contea di Ruaraka almeno il 40% dei casi di tubercolosi possa non essere diagnosticato. HIPS-TB ha come obiettivo di rispondere all’elevata domanda di test diagnostici e trattamenti della tubercolosi nell’area. Il sistema elettronico-cartaceo permette una rapida raccolta di dati e il rilascio di voucher per test diagnostici a soggetti con sintomi sospetti. Nei laboratori del RUNH o del Mathare North Health Center i test verranno svolti tramite l’innovativa tecnologia GeneXpert. Il sistema consente di velocizzare la diagnosi e la cura della malattia.

Tubercolosi e il Network Italiano Salute Globale

Il Network italiano Salute Globale ricorda con dati aggiornati le risorse messe in campo finora dal Fondo Globale, il più grande strumento finanziario multilaterale per il rafforzamento dei sistemi sanitari. Fornisce circa il 70% di tutti i finanziamenti internazionali per porre fine alla tubercolosi, con 5,3 milioni di persone curate nel 2018. Il Fondo Globale ha speso quasi 10 miliardi nella lotta alla tubercolosi sin dal suo inizio e oggi sostiene 464 interventi, 251 partner, in 124 paesi. Anche il progetto HIPS-TB è cofinanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) attraverso il Global Fund.

Non solo, sconfiggere la tubercolosi, rientra negli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 come ricorda Stop TB Partnership, che sottolinea, fra l’altro, l’urgenza di combattere la tubercolosi resistente ai farmaci sempre più diffusa. Timur Abdullaev, esperto di diritti umani e salute, componente del Global Fund Advocates Network in Uzbekistan e persona affetta da tubercolosi e HIV, non ha dubbi: “sono necessari investimenti continui e consistenti nell’ottica della salute globale, indipendentemente da quale epidemia, pandemia o malattia minacci il nostro benessere e quello delle nostre famiglie e comunità”.

Related Posts