La Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Fistola Ostetrica viene celebrata ogni anno il 23 maggio. Obiettivo principale di questa giornata è di far conoscere questa condizione a livello globale, promuovendone la prevenzione e le possibilità di cura. Il messaggio della celebrazione di quest’anno è “End gender inequality! End health inequities! End Fistula now!” Si tratta di un appello alla comunità globale per l’eliminazione della malattia, strettamente collegata alle disuguaglianze di genere e al mancato accesso a servizi sanitari adeguati. Tutti i governi del mondo sono stati sollecitati a intraprendere azioni concrete per organizzare meglio la prevenzione, il trattamento chirurgico e il reinserimento in società delle donne guarite dalla fistola ostetrica.

Cos’è la fistola ostetrica?

La fistola ostetrica è una delle malattie più gravi che possono insorgere in seguito al parto. La patologia è prevalentemente causata da travagli lunghi e complicati, specialmente se non assistiti. Se la donna sopravvive a un parto complicato può avere una necrosi dei tessuti molli, schiacciati tra le ossa del cranio del feto e del bacino della madre, rimanendo senza irrorazione sanguigna. Come conseguenza di questa necrosi si crea una lacerazione, la cosiddetta fistola ostetrica.

Questa complicazione del parto è particolarmente frequente nei Paesi in via di sviluppo, che spesso dispongono di una rete sanitaria insufficiente. Una delle cause principali della patologia risiede nell’impossibilità per le madri di raggiungere in tempi brevi un ospedale per essere operate.

Nella maggior parte dei casi questa malattia provoca incontinenza, causando a queste donne gravi traumi anche a livello sociale. Sono derise, abusate e isolate dalle famiglie e dalle comunità. Molte donne si ritrovano a convivere con questa malattia per anni non avendo accesso alle cure.

Sono circa 2 milioni le donne nei contesti dei Paesi in via di sviluppo a soffrire di questa grave malattia. Tuttavia si tratta di una patologia assolutamente prevenibile e trattabile attraverso interventi chirurgici. La sua persistenza è un segnale dell’incapacità di alcuni sistemi sanitari di soddisfare i bisogni essenziali delle donne.

Il dramma della fistola ostetrica durante la pandemia di COVID-19

La lotta per l’eliminazione della fistola ostetrica è ostacolata dall’attuale pandemia di COVID-19. La malattia è prevenibile cercando di ritardare l’età della prima gravidanza, interrompendo pratiche tradizionali pericolose (come le mutilazioni genitali femminili) e assicurando servizi ostetrico-ginecologici rapidi e accessibili. La pandemia colpisce tutte queste misure di prevenzione, in particolare nei Paesi in via di sviluppo. In questi contesti purtroppo molti sistemi sanitari non erano in grado di rispondere alle necessità delle donne in gravidanza già prima dell’emergenza sanitaria.

Con la diffusione del contagio le strutture sanitarie diventano sovraffollate o mettono in secondo piano le necessità delle donne. La diffusione del COVID-19 riduce inevitabilmente l’attenzione alla salute materno-infantile. Parallelamente però anche le donne stesse frequentano meno gli ospedali, temendo di contrarre il virus.

L’impossibilità di accesso a servizi di natura ostetrico-ginecologica si aggiunge agli altri fattori che mettono a rischio la salute delle future mamme. Parliamo di ostacoli sociali, economici, culturali e logistici. L’emergenza COVID-19 non fa altro che aggravare queste situazioni pregresse.

L’impegno di World Friends per le gravidanze sicure

Da anni World Friends promuove interventi per la difesa del Diritto alla Salute per le fasce di popolazione più vulnerabili, come le mamme e i bambini. La pandemia da COVID-19 ha avuto effetto anche sulle attività e i progetti di World Friends, che però ha deciso di non fermarsi e proseguire il proprio intervento per limitare il contagio e per consentire agli abitanti degli slum di Nairobi nord-est l’accesso a servizi sanitari di qualità.

Risale all’11 maggio di quest’anno la ripresa delle attività di SonoMobile. Con questo progetto World Friends promuove un accesso diffuso ed equo ai servizi di ecografia ostetrico-ginecologica per le future mamme degli slum. Questo obiettivo è perseguito grazie a due attività principali. World Friends si impegna a formare infermiere e ostetriche specializzate in ecografia, in modo da garantire un servizio di alto livello necessario alla tutela della salute prenatale. Di seguito, grazie all’utilizzo di ecografi mobili, lo staff formato è in grado di svolgere ecografie direttamente sul territorio. Questo permette alle donne impossibilitate a raggiungere l’ospedale di riferimento di essere sottoposte a indagini ginecologiche. Gran parte delle future mamme nelle baraccopoli non svolgono questi controlli per mancanza di risorse e paura di visitare l’ospedale alla luce della pandemia. Lo staff di World Friends utilizza dispositivi di protezione personale e lo fornisce alle donne visitate per ridurre al minimo il rischio di contagio da COVID-19. Grazie al progetto SonoMobile è possibile individuare, per tempo, un maggior numero di condizioni che mettono a rischio la sopravvivenza di madri e nascituri.

L’ecografia ostetrica è un primo fondamentale passo nella prevenzione di complicanze come la fistola ostetrica. In questa giornata dedicata a questa tragica malattia World Friends rinnova il proprio impegno alla promozione di salute e benessere per le future mamme.

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