Con una popolazione di 46 milioni di abitanti, il 41% dei keniani fa ancora affidamento su fonti d’acqua non potabili, come stagni, pozzi poco profondi e fiumi, mentre il 59% dei keniani utilizza soluzioni igienico-sanitarie non controllate. Questi problemi sono particolarmente evidenti nelle aree rurali e nelle baraccopoli urbane. Solo 9 su 55 fornitori di servizi idrici pubblici in Kenya forniscono un approvvigionamento idrico continuo, lasciando le persone sole nel cercare i propri metodi per trovare soluzioni adeguate che rispondano a questi bisogni primari.

Per questo motivo, la gran parte della popolazione che comprende donne e bambini passa più di un terzo della giornata a raccogliere l’acqua sotto il sole cocente, cercando la fonte d’acqua dolce più vicina. Questo lavoro massacrante lascia esposti a gravi pericoli circa la metà degli abitanti del paese: uno dei pericoli più grandi è dato dalle malattie trasmesse dall’acqua.

I patogeni dell’acqua, infatti, sono un enorme problema di salute in Kenya, poiché le persone vengono lasciate indifese contro le epidemie sporadiche come il colera e i vermi parassitari. La velocità di esposizione è estremamente elevata perché l’acqua non è solo contaminata nei bacini e nelle pompe in cui viene raccolta acqua ma i contenitori dentro cui viene trattenuta l’acqua sono quasi sempre “trovati”, oggetti usati, spesso utilizzati in precedenza per contenere olio, fertilizzanti o rifiuti.

L’accesso all’acqua può rompere il ciclo di povertà in Kenya perché migliora:

  • l’educazione (quando gli studenti sono liberati dal raccogliere acqua, tornano in classe. Con le latrine adeguate e sicure, le ragazze rimangono a scuola durante l’adolescenza);
  • la salute (acqua sicura, mani pulite, corpi sani. Il tempo perso per malattia è ridotto e le persone possono tornare al lavoro per liberarsi dalla povertà)
  • la fame (l’accesso all’acqua porta alla sicurezza alimentare. Con una minore perdita di raccolto, la fame è ridotta).

In conclusione, l’accesso all’acqua potabile migliora la salute delle famiglie e dei bambini, mantiene le ragazze a scuola e restituisce alle persone il tempo perso nella raccolta dell’acqua.

Leggi le notizie sulla nuova tubazione ad acqua che World Friends ha costruito nella Why Not Academy, nella baraccopoli di Mathare: https://www.world-friends.it/it/news/microproject-di-caritas-nella-scuola-why-not-academy-nello-slum-di-mathare/

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