Kenya, forti alluvioni devastano il Paese. Un fenomeno sempre più presente negli ultimi anni che si alterna a lunghi periodi di siccità, la causa: i cambiamenti climatici.

Dal 1 marzo al 18 giugno 2024 le forti piogge hanno colpito 43 su 47 Contee, 315 i morti, centinaia i feriti e 38 dispersi, 293.200 gli sfollati. L’esondazione dei fiumi ha distrutto case, strade, ponti, edifici, scuole, strutture sanitarie.

A Nairobi le conseguenze più gravi. Solo in questa Contea si contano 113.000 sfollati provenienti in maggioranza dagli slum, dove vive il 60% della popolazione della città in baracche di lamiera e sotto la soglia di povertà, senza strade, sistemi fognari e acqua corrente. Qui le alluvioni hanno avuto le conseguenze più drammatiche: hanno raso al suolo intere aree abitate, è aumentata la crisi alimentare e il rischio di contagio delle malattie tramite l’acqua contaminata.

Gravi le conseguenza anche sui giovani in età scolastica. Moltissime scuole sono state danneggiate dalle alluvioni e centinaia di scuole sono tutt’oggi inaccessibili. Questo si è tradotto in un abbandono scolastico da parte di 350.000 studenti, a causa delle alluvioni ma anche della mancata garanzia dei pasti scolastici per l’interruzione della catena di approvvigionamento. 

Anche la minaccia delle epidemie è concreta, continua l’allerta sui casi di colera.

Migliaia di famiglie hanno bisogno di aiuto. Tramite le missioni sul territorio dobbiamo garantire cibo, acqua potabile, cure e medicinali, educazione alla salute per la prevenzione delle malattie dell’acqua contaminata e monitoraggio e gestione dei casi.

Dona ora per rafforzare l’azione sul territorio per queste persone in stato di bisogno:

1. 1. garantisci sessioni di ambulatori mobili per portare screening nutrizionali, cure, acqua pulita e supporto alimentare;
   2. garantisci sessioni di educazione sanitaria per la prevenzione delle malattie derivanti dall’acqua contaminata, come tifo e colera, per il monitoraggio e trattamento dei casi, soprattutto tra i bambini che sono i più vulnerabili.