Si è tenuto venerdì 18 dicembre il webinar organizzato e promosso dal Centro di Salute Globale e da World Friends, con la collaborazione dell’Asl Toscana Sud-Est e l’AOU Senese, capofila dei progetti in corso.
“Di solito parliamo sempre di grandissimi finanziamenti, ma per me è una grandissimi soddisfazione vedere come anche con poco si riesca a raggiungere grandi risultati. Questo è lo spirito delle attività che il Centro di Salute Globale da anni sta portando avanti in Kenya e in tanti altri Paesi”.
– Maria José Caldés Pinilla, Direttrice Centro di Salute Globale
Contesto
Attualmente il Kenya conta oltre 92.000 casi positivi di COVID-19, tuttavia il numero di test effettuati è estremamente basso, lasciando presagire una diffusione ben più elevata del virus nel Paese. L’impatto a livello clinico causato dalla pandemia sembra essere ridotto rispetto ad altri contesti, specialmente per la bassa età media della popolazione e le misure estremamente restrittive adottate dal governo in risposta ai primi casi accertati. Gli effetti COVID-19 sono però stati devastanti a livello socio-economico, soprattutto se preso in considerazione l’ambiente degli slum, le grandi baraccopoli ai margini di Nairobi, dove hanno luogo i progetti finanziati dalla Regione Toscana, attraverso il Centro di Salute Globale e implementati da World Friends insieme alle Aziende toscane: situazione economica precaria dovuta alle restrizioni sociali e alla conseguente perdita del lavoro; allontanamento della popolazione dai servizi sanitari per paura e stigma; aumento repentino dei livelli di fame e malnutrizione; abusi e violenze domestiche; disinformazione e falsi miti.
COVID-19 e salute materno-infantile
Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità il Kenya è uno dei paesi con i più alti livelli di mortalità materna e neonatale. Pur avendo una minore incidenza sulla salute di mamme e bambini, il virus li mette in condizione di pericolo a causa dell’interruzione dei servizi sanitari. In questo contesto il COVID-19 non deve essere interpretato come una pandemia, bensì una sindemia: all’interno della popolazione degli slum di Nairobi interagiscono un’acuta sindrome respiratoria (Sars-Cov-2) e una serie di malattie non trasmissibili. Il rischio di questa combinazione è di accentuare gli effetti di ogni singola malattia, in particolare in ambienti di profonda disuguaglianza socio-economica.
Nel corso degli ultimi 10 anni, grazie al sostegno del Centro di Salute Globale e alla collaborazione con l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Senese, all’interno del Ruaraka Uhai Neema Hospital, ospedale fondato nel 2009 a Nairobi da World Friends, è stato implementato un programma di miglioramento della qualità della cura neonatale. A tal fine è stato creato un team perinatale specializzato, vicino alle mamme e ai bambini, che ha collaborato continuamente nella redazione di protocolli e nella raccolta dati per un progressivo miglioramento dei servizi. Dalla sua prima apertura come day hospital, il R.U. Neema oggi propone un servizio materno-infantile aperto 24/24 ore.
Nonostante la tendenza del momento di dirottare le risorse sulla popolazione generale, a discapito dei bisogni specifici di gruppi vulnerabili (come mamme e bambini), il R.U. Neema ha cercato di mantenere tutti i propri servizi relativi alla salute materno-infantile: attivazione di un servizio di autoambulanza per il recupero di donne in travaglio durante il coprifuoco, attività di educazione sanitaria e prevenzione a livello comunitario e trattamento di urgenze ostetriche nella sala operatoria dell’ospedale.
“Gli interventi sul territorio sono la risposta. Bisogna ripensarsi e riprogrammarsi, non soltanto avendo un centro di salute, ma raggiungendo il paziente a casa e nelle comunità. È quello che ho imparato a fianco dei miei colleghi kenyani e partner toscani”.
– Maria Vittoria De Vita, Pediatra presso il R.U. Neema Hospital
L’impatto socio-sanitario della collaborazione tra World Friends, Centro di Salute Globale e Azienda USL Toscana Sud-Est
L’intervento di Alessandro Dadomo, Vice-Coordinatore Regionale World Friends Kenya, e Luca Scali, prende in esame i due progetti più recenti di World Friends insieme ai partner toscani. “Educare alla salute: programma formativo e di educazione sanitaria per i giovani della baraccopoli di Mathare” e “Rehabilitation, Knowledge and Awareness Disability Program”. Il primo progetto presenta tre componenti: educazione sanitaria, con un curriculum specifico promosso in 31 scuole e centri di aggregazione per la promozione della salute e del benessere dei giovani, con particolare attenzione per bambine o ragazze a rischio; sport, tramite acquisto di si attrezzatura e abbigliamento sportivo presso l’accademia di pallacanestro WhyNot; la presenza di operatori sanitari e nelle scuole e nei centri di aggregazione e le missioni missioni del personale della Regione Toscana consentono di effettuare riferimenti sanitari verso il R.U. Neema Hospital.
“Per raggiungere il pieno potenziale di sviluppo del bambino non serve solamente un approccio sanitario, ma anche adeguati interventi mirati allo sviluppo cognitivo, linguistico, motorio e sociale. Nell’Africa Sub-Sahariana il 63% dei bambini non raggiunge il pieno potenziale di sviluppo”.
– Luca Scali, Sezione Cooperazione Internazionale Azienda USL Toscana Sud-Est
Il nuovo programma “Rehabilitation, Knowledge and Awareness Disability Program”, implementato nel 2020 e che si concluderà nel 2022, riprende gli obiettivi di “Educare alla Salute”, aggiungendo una componente riferita ai bambini portatori di disabilità. Miglioramento delle condizione di salute, equipaggiamento di centri sanitari con palestre e attrezzature specifiche e riferimenti al R.U. Neema Hospital sono i punti focali di questo progetto. Dimensione innovativa è l’attività per la lotta allo stigma, educando i ragazzi degli insediamenti informali sulla disabilità: l’intenzione è di creare un centro di trattamento per la disabilità presso l’accademia WhyNot, promuovendo trattamento e inclusione dei bambini con disabilità in un ambiente condiviso con il resto dei bambini degli slum.
Per richiedere la registrazione integrale del webinar, invia una mail a comunicazione@world-friends.org