Fuga infinita
Ho visto uomini sempre in fuga
dalle case di fango
dall’odio dei fratelli
dalle terre spaccate
dalle malattie dimenticate.
Ho visto donne sempre in fuga
dalla violenza degli uomini
dai villaggi bruciati
dall’amore venduto
dalla fame dei figli.
Ho visto bambini sempre in fuga
dalle strade di male
dalle armi spianate
dalle pietre lanciate
dalle guerre dei padri.
(Somalia, 2001)
(poesia pubblicata nella raccolta “Equatore,silloge”,G.F.Morino,Impressioni Grafiche,2012)
Il 20 giugno sarà la Giornata Mondiale del Rifugiato. Il 15 giugno è uscito a Beirut il rapporto di Amnesty International. Milioni di donne, bambini e uomini che formano un popolo, di storie e culture diverse.
Una nazione cosmopolita di 38 milioni di profughi interni e 16 milioni di rifugiati.
Un popolo sempre in fuga, dislocato sui confini, errante in deserti geografici ed antropologici dove acqua ed umanità sono assenti allo stesso modo.
Rifiuti umani che non si riescono a smaltire.
In quale parte della differenziata va messo un rifugiato, un migrante, se mi spunta dal mare sulla spiaggia dove io sto tranquillo a prendere il sole?
Scarti delle società dei propri stati, attanagliati da governi criminali e da guerre sostenute dal più fiorente mercato al mondo, quello delle armi. Perseguitati da estremismi religiosi e politici che sono vergogna per la ragione umana evoluta in milioni di anni dal caos della barbarie. E scappano da nazioni dove le minoranze non sono protette, senza diritti e senza leggi che le salvaguardino.
Ed alla fine è sempre la grande fuga dalla povertà. Povertà economica, povertà di diritti, povertà di lavoro. Che hanno mosso le migrazioni dall’inizio della Storia. Storia di cui noi italiani dovremmo preservarne la memoria se non altro per rispetto a tutti i nostri antenati che hanno sofferto razzismo e soprusi in tante parti del mondo nei secoli passati. Noi, terra di migranti.
Qualcuno ha parlato di nuovi schiavi. Non sa bene la Storia. Gli schiavi erano costretti a lasciare contro la loro volontà la terra dove vivevano in armonia nei propri villaggi. Erano vittime di rapimenti di massa. I rifugiati ed i migranti devono fuggire dalla propria terra per salvarsi dalla violenza e dalla guerra, dalla miseria e dall’oppressione, in cerca di un luogo migliore e più sicuro.
Il rapporto di Amnesty conferma che stiamo assistendo alla peggiore crisi di rifugiati dalla seconda guerra mondiale.
Qui in Kenya i rifugiati sono almeno 600.000, da Somalia, Sud Sudan, Eritrea,Grandi Laghi,etc. con una crescita quotidiana dei numeri.
“I poveri non ci lasceranno dormire” e’ un titolo di un libro di Alex Zanotelli. Che ho sempre in mente in questi giorni. E’ così vero! E può avere almeno due interpretazioni. I numeri dei rifugiati e migranti possono spaventare ed il non avere soluzioni immediate semina tanta paura fra molti. Ma il significato più profondo è che non dovremmo poter dormire perchè tanto dolore dovrebbe entare nelle nostre menti. Dovremmo sentirci moralmente coinvolti in notti insonni. E’ qualcosa che ci riguarda. E da questo tornare alla partecipazione, a spazi di condivisione.
Gianfranco Morino,
Nairobi, 19 giugno 2015