“Prendersi cura della Vulnerabilità” è un programma di formazione rivolto agli operatori sanitari dei servizi per senza dimora di Torino gestiti da World Friends e CCM – Comitato Collaborazione Medica. L’iniziativa nasce sotto il progetto “Diritto alla salute: a Torino una rete per sostenere i più deboli” finanziato da Fondo di Beneficenza Intesa San Paolo realizzato insieme dalle due organizzazioni.

Il 14 ottobre si è svolto il primo di una serie di sette incontri che toccheranno differenti argomenti per migliorare l’erogazione di servizi sanitari e di supporto psicologico ai senza fissa dimora. Il primo seminario dal titolo “Percorsi Covid per i senza fissa dimora” è stato condotto dal Dott. Paolo Leoncini (responsabile progetti World Friends in Italia e referente della sezione Peaks Doc – World Friends). Durante l’incontro, grazie alla partecipazione di operatori sanitari in presenza e online, è stato definito un protocollo di gestione di pazienti con sospetta infezione da COVID-19. Inoltre sono state fornite ulteriori indicazioni pratiche ai volontari dei due centri, ponendo particolare attenzione sull’utilizzo di dispositivi di protezione individuale e la sanificazione degli ambienti prima e dopo l’erogazione dei servizi sanitari.

Sull’importanza della formazione per il trattamento dei senza fissa dimora in questo periodo particolare, il Dott. Leoncini dichiara: “Questo contesto è molto complesso e delicato sia dal punto di vista dei pazienti (senza un domicilio dove poter affrontare l’isolamento e privi di un solido substrato socio assistenziale), che per quel che concerne il servizio stesso (privo dei supporti diagnostici, terapeutici e di sicurezza dell’ospedale). La definizione di questo protocollo, che sarà adottato nei due centri supportati da World Friends e CCM – Comitato Collaborazione Medica (in via Nizza 24 ed in via Saccarelli 21 a Torino), è un passo importante in un periodo complicato come il presente, in quanto rappresenta una reale presa di responsabilità da parte di centri del privato sociale, fondamentali per ridurre il carico del sistema sanitario”.

Parallelamente gli operatori saranno anche coinvolti una volta al mese in attività di supporto al Drop-in del Gruppo Abele in via Pacini. In questo contesto vengono visitate tra le 30 e le 40 persone al giorno, fornendo anche bevande calde, vestiti e materiale sterile per consumatori di sostanze. Il Drop-in ha attualmente all’attivo uno sportello lavoro e uno sportello legale. La partecipazione dei volontari di World Friends e CCM consentirebbe di avere uno sportello sanitario stabile

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