Molti professionisti del settore sanitario stanno lasciando il continente africano per cercare migliori opportunità all’estero. Questo ha provocato un’enorme fuga di cervelli e un impoverimento dei servizi in molti paesi dove il personale medico rimasto non è in grado di far fronte alla domanda crescente.

 

PhotoI dati sono allarmanti. Negli ultimi anni, il Brain drain del personale medico specializzato ha portato oltre 300.000 africani qualificati in Europa e negli Stati Uniti.

L’Africa perde 20.000 laureati specializzati all’anno. In ben cinque paesi africani si osservano tassi di emigrazione di medici superiori al 50%, vale a dire che la metà dei medici che si formano lasciano il continente africano per lavorare nei paesi ricchi.
La situazione è ben descritta nel rapporto pubblicato da PLoS Medicine, dove si afferma che nella maggior parte dei casi, la migrazione dei professionisti della salute è dovuta alla scarsità di investimenti nell’educazione sulle risorse sanitarie, l’inadeguata attenzione alle pratiche di gestione solidale e le limitate opportunità di avanzamento di carriera e sviluppo professionale.

In tale contesto la formazione medica rappresenta una sfida determinate.

World Friends opera per lo sviluppo del continente africano con il pieno coinvolgimento delle sue risorse umane e considera la formazione del personale locale lo strumento principale per uno sviluppo autonomo e duraturo nel tempo.

Per garantire la formazione professionale a medici e paramedici locali, al fine di favorire il loro ingresso nel mondo del lavoro e stimolarne la crescita professionale, nel 2012 è stato inaugurato un Centro di Formazione Professionale presso il RU Neema Hospital di Nairobi, presso il quale vengono realizzati costantemente corsi di formazione per operatori socio-sanitari.

Lo scorso 2 Luglio, grazie al prezioso contributo della Dottoressa Lucia Amollo – medico pediatra presso Il RU Neema Hospital – si è tenuto un nuovo corso di formazione per medici ed infermieri dei diversi reparti dell’ospedale. La sessione si è incentrata sull’utilizzo di nuove attrezzature per l’assistenza pediatrica e sulla corretta diagnosi di malattie respiratorie comuni nei bambini.

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