Conoscevo World Friends e ogni anno a Natale facevo la mia piccola donazione e null’altro.
Poi su invito di Don Paolo Cirio, membro del Consiglio Direttivo e cofondatore dell’associazione, mi sono unito ad un viaggio in Kenya nel gennaio 2015 con il Vescovo di Acqui Terme. Ero particolarmente interessato a vedere i progetti e verificare che cosa si poteva fare con la mia trentennale esperienza nel mondo delle cooperative sociali. Così ho potuto toccare con mano l’organizzazione e la capillarità degli interventi di World Friends negli slum, sempre in contatto con le realtà locali e con le altre ONG . Un lavoro volto alla partecipazione e creazione di reti per dare sostegno e continuità agli interventi e sfruttare ogni sinergia possibile. Una caratteristica che mi ha colpito è l’assenza di autoreferenzialità e questo rispecchia molto il modo di lavorare del mondo al quale appartengo e con il quale ho trovato molte analogie.
Mi hanno coinvolto il sorriso e l’entusiasmo di quanti lavorano per World Friends in Kenya e qui in Italia, persone che ho conosciuto recentemente a Torino; la consapevolezza con cui si lavora partendo dall’Africa e dalle sue esigenze e non creando progetti a tavolino, la capacità di raccontare ed affrontare anche le storie più brutte e drammatiche senza sfruttare il dolore, ma usando la speranza, la forza. Credo che l’esperienza di World Friends negli slum, sia dal punto di vista sociale che sanitario potrebbe essere molto utile anche in Italia, nelle periferie delle grandi città. A Torino ci proveremo.
Professionalmente per me è molto rassicurante inoltre sapere che l’associazione ha una gestione oculata e trasparente, che raccoglie la fiducia di molti donatori anche a livello internazionale e che ha realmente un’altissima percentuale di risorse raccolte dedicata agli interventi e non ad apparati e sovrastrutture
Tra i progetti quelli che mi hanno colpito di più sono quelli a carattere sociale e culturale, come il teatro nello Slum.. Sarà che le danza e i suoni che ho potuto vedere mi hanno lasciato un ricordo indelebile, mi portavano gioia e voglia di vivere quando a 20 metri c’era tutto quanto può toglierti qualsiasi felicità. Legandomi a quanto detto prima , mi piacciono i progetti di World Friends perché sono orientati alla salute ma guardano anche altri aspetti della vita delle persone : in questo caso la capacità di espressione artistica, il riscatto sociale la voglia di stare insieme e divertirsi nonostante tutto, in altri come Slum Dunk lo sport, il basket, le sue regole e la creazione di una squadra che lavora insieme.
Paolo Invernizzi