Il momento della nascita del proprio bambino è per i genitori qualcosa di straordinario, così come tenerlo per tra le braccia per la prima volta o allattarlo al seno.
Non per tutti però le aspettative rispecchiano la realtà. Per i genitori di bambini nati prima del termine l’attesa non è così dolce, si può trasformare in un’esperienza lunga ed agonizzante e dal finale incerto. I loro bambini nascono con un peso notevolmente scarso, spesso al di sotto del chilo. Vengono nutriti tramite flebo o biberon e passano del tempo ricoverati nei reparti di terapia intensiva per ricevere le cure e le attenzioni di cui necessitano.
L’incertezza sulla loro sopravvivenza è reale ma non mancano i lieto fine! Alcuni bambini hanno grandi storie di successo e diventano prova del detto “Dove c’è vita, c’è speranza”. La storia della piccola Precious rientra tra questi successi e sua mamma Hadija Ali, di 21 anni, ce la racconta:
“Ero al sesto mese di gravidanza quando una mattina mi svegliai e trovai delle macchie di sangue sulle lenzuola. Avevo capito che qualcosa non andava e mi precipitai presso l’ospedale più vicino. Dopo una serie di controlli decisi di recarmi all’ospedale Ruaraka Uhai Neema per un secondo consulto. Qui i dottori mi visitarono e dopo diversi esami decisero di ricoverarmi d’urgenza. Al quarto giorno di ricovero le acque si ruppero, la bambina doveva nascere a sole 24 settimane. Venne al mondo il 2 aprile 2018 e pesava solamente 600 grammi. Aveva problemi di respirazione perché i suoi polmoni non avevano finito di formarsi, aveva bisogno dell’ossigeno per respirare. Rimanemmo al Neema per due mesi, un tempo propizio in cui piano piano mia figlia migliorava e gradualmente aumentava di peso. I dottori mi hanno aggiornato sui progressi ogni giorno, rimasi positivamente sorpresa dal loro modo di gestire la situazione. A Martin, un’infermiera, sono particolarmente grata. Mi ha sempre incoraggiata a sperare che la mia piccola potesse stare meglio e in salute.
Il primo giugno 2018 mia figlia è stata finalmente dimessa, pesava 1 chilo e 80! È stato il più bel giorno della mia vita. Abbiamo deciso di chiamarla Precious perché è una bambina speciale che ha combattuto duramente per sopravvivere.
Non credo che un semplice grazie sia sufficiente per tutto ciò che i dottori hanno fatto per noi dal primo momento in cui entrai al Neema, credo però che sarà Dio a ripagare le loro buone azioni.”
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