Il 19 novembre le Nazioni Unite celebrano il World Toilet Day, una giornata per denunciare la mancanza di servizi sanitari – che colpisce 2,3 miliardi di persone nel mondo. E che ne uccide almeno 280 mila l’anno. Affrontare il problema in modo serio garantirebbe più diritti alla salute e risparmi per la spesa pubblica
Nel mondo ci sono 2,3 miliardi di persone che non hanno alcun accesso a servizi sanitari di base, come toilette o latrine, nonostante servizi igienici in genere e l’accesso all’acqua siano considerati diritti umani fondamentali. Una situazione che ha conseguenze drammatiche. Secondo l’Onu, infatti, questa mancanza di servizi è strettamente legata alla trasmissione di malattie come colera, diarrea, dissenteria, epatite A, febbre tifoidea e poliomielite.
L’assenza di servizi sanitari adeguati, inoltre, è la causa della morte di 280 mila persone ogni anno ed è la prima responsabile di varie malattie tropicali, spesso poco conosciuti, come vermi intestinali, schistomiasi e tracoma. Ed è anche associata dagli esperti alla malnutrizione (dati Organizzazione mondiale della sanità).
La pratica alimenta il circolo vizioso di malattie e povertà: nei paesi in cui è diffusa si registrano il maggior numero di decessi di bambini di età inferiore ai cinque anni, nonché alti livelli di denutrizione e di malattie potenzialmente letali come la diarrea infantile. L’impatto sociale, sanitario e ambientale della pratica è enorme.
Servizi sanitari e igienici riconosciuti come diritti umani
I servizi sanitari e igienici sono considerati dalla Nazioni Unite tra gli elementi essenziali per garantire la salute pubblica. E anche se il trend è positivo – dal 1990 al 2015 la percentuale di chi ha accesso a questi servizi è salita dal 54% al 68% – l’Onu non considera accettabile che ci siano ancora 2,3 miliardi di persone senza alcune servizio di questo genere.
Per ufficializzare l’importanza di perseguire miglioramenti su questo punto, nel 2010 l’Assemblea generale Onu ha riconosciuto come un diritto umano l’accesso all’acqua sicura e pulita e ai servizi sanitari. Contestualmente, l’organismo ha richiesto alla comunità internazionale uno sforzo aggiuntivo per sostenere i paesi ancora indietro in questo campo ad assicurare questi servizi ai propri cittadini. Ma nonostante questa chiamata all’azione, l’obiettivo del millennio che mirava a dimezzare il numero di persone del mondo senza accesso ai servizi igienici è stato fallito per circa 700 milioni di cittadini.