Questa è una storia che ci ha colpiti molto, la storia di Mary (nome d’invenzione) e della sua giovane e difficile vita a Ngong, nella regione del Kajiado, in Kenya. Grazie all’incontro con World Friends Mary ha di nuovo un futuro e una possibilità di riscatto. Vi raccontiamo perché.

Mary ha 14 anni e frequenta la scuola primaria Osopuko, una delle scuole coinvolte in uno dei progetti di World Friends nella contea di Kajiado. Come tante ragazzine della sua età, si è sempre concentrata sugli studi, in cui eccelleva fin da quando era piccola. Mary però ha avuto una vita molto difficile: orfana di madre dall’età di 8 mesi, ha sempre vissuto con sua nonna Susan, che da allora è diventata la sua famiglia e la sua forza.

Non molto tempo fa Mary ha conosciuto attraverso una cara amica un ragazzo, con cui ha iniziato una relazione, e dopo poco che si frequentavano è rimasta incinta. Provvedere a lei e al suo futuro bambino sarebbe stato troppo oneroso per Susan, che si doveva occupare di altri tre nipoti oltre a lei. Inoltre nella cultura Maasai, una volta che una ragazza rimane incinta, per non essere emarginata dalla comunità, deve sposarsi con un uomo che garantisca una stabilità economica a lei e ai figli. In Kenya, però, la legge vieta il matrimonio ai minorenni, per cui il Dipartimento per l’Infanzia, che salvaguarda e tutela i diritti dei bambini e dei minori, è intervenuto per impedire che Mary andasse sposa.

 

 

Fortunatamente la preside della scuola primaria Osopuko, che la ragazzina frequentava, si è accorta della situazione di Mary, e così ha deciso di cercare aiuto e chiamare la psicologa di World Friends Jackie. Jackie, capendo la difficile situazione familiare e personale della ragazza, ha iniziato immediatamente a cercare una struttura che potesse accoglierla e aiutarla.

 

Purtroppo la maggior parte dei centri di accoglienza per minori in Kenya non accetta adolescenti in gravidanza per gli alti costi che comporta la crescita di un bambino neonato. Jackie, con molte difficoltà, è riuscita però a trovare, dopo una lunga ricerca, un centro di accoglienza a Nairobi che avrebbe ospitato la ragazza e suo figlio.

Così, la scorsa settimana, Mary si è trasferita nella casa “Wings of Compassion”, il centro di accoglienza che ha accettato di ospitare lei e il suo bimbo. Per Mary non è finita però: dovrà aspettare che la Corte del Kenya decida per quanto tempo lei il suo bambino dovranno alloggiare nel centro Wings of Compassion. Nel frattempo Mary potrà continuare gli studi fino al giorno del parto, previsto fra poco più di 3 mesi al Ruaraka Uhai Neema Hospital.