Il 9 ottobre 2024, il Dottor Paolo Leoncini, vicepresidente di World Friends, è stato ospite ai Ceo For Life Awards, alla Clubhouse di Montecitorio, durante la giornata dedicata al tema “Health e Well-being” come speaker durante la tavola rotonda su “Prevenzione, Welfare, Sanità E Salute”. È stata un’occasione per parlare del nostro lavoro e fare una riflessione su come poter innovare e migliorare il Sistema Sanitario Nazionale confrontandoci con realtà istituzionali e aziendali.

Ci è stato chiesto di presentare i nostri i progetti e il nostro modo di operare, il Dottor Paolo Leoncini, riassumendo, ha risposto: «Noi ci occupiamo di persone che vivono ai margini e con varie marginalità (sociali, sanitarie, socio-culturali). I nostri progetti sul territorio italiano, a Torino, hanno ereditato un modello già sviluppato a Nairobi dove operiamo da più di 20 anni. Tra l’Italia e il Kenya però c’è una differenza sostanziale: in Italia, a Torino, noi possiamo fare leva su un Sistema Sanitario Nazionale che, con tutte le difficoltà del caso, è un sistema valido e in qualche modo efficace. Il nostro Sistema Sanitario Nazionale riesce a dare una risposta di cura a chiunque si trovi in quel momento sul territorio. Noi di World Friends quindi cosa facciamo? Creiamo un ponte tra la strada e l’ospedale e questo è replicabile ovunque. Fondamentale è avere una profonda conoscenza del territorio e capire chi sono i beneficiari».

Abbiamo avuto poi l’opportunità di spiegare quali possono essere gli ingredienti per costruire ed applicare questo modello: profonda conoscenza del territorio, lavorare in rete con le altre realtà presenti sul territorio e introdurre figure innovative come quella dell’“educatore alla pari” e del “case manager”. L’educatore alla pari, come ha spiegato il Dottor Paolo Leoncini: «è qualcuno che “viene dalla strada” e che ha fatto una magia: quella di trasformare la sua criticità in una risorsa. Chi meglio di una persona che ha vissuto la stessa marginalità può entrare in contatto con coloro sono ancora in strada?». L’educatore alla pari, grazie al nostro appoggio e formazione, può diventare un ponte tra le persone e il Sistema Sanitario Nazionale, e può a sua volta formare altre persone, sia persone che vengono da contesti marginali per diventare a loro volta educatori alla pari, sia professionisti nel settore medico-sanitario affinché sappiano trattare i casi più vulnerabili. La figura del Case Manager invece è una figura professionale che ha competenze multidisciplinari (giuridiche, burocratiche, mediche e sanitarie) che all’interno delle varie organizzazioni no profit può individuare le esigenze di persone che vivono in contesti di marginalità e accompagnarle, sia fisicamente che metaforicamente, in quei luoghi dove queste esigenze possano essere risolti, come per esempio il Centro ISI per migranti, o il servizio “Adulti in difficoltà” del comune di Torino, o ancora il Pronto Soccorso. «Soprattutto il Pronto Soccorso» spiega il Dottor Paolo Leoncini parlando di un luogo che vive in prima persona in quanto medico, «che oggi rimane il primo e unico reale punto di contatto tra chi vive una situazione di degrado, non solo sanitario, ma anche sociale e culturale e il Sistema Sanitario Nazionale».

E infine, parlando di Prevenzione, il nostro vicepresidente ha esposto un’ultima riflessione sul lavoro di prevenzione che noi facciamo nei confronti di persone che in realtà sono già in condizioni di vulnerabilità: «Noi dedichiamo un’ora e mezza del nostro tempo in cui analizziamo a 360 gradi la condizione di chi abbiamo di fronte e cerchiamo di fare un quadro, dal suo stile di vita a tutto ciò che avrebbe dovuto fare in questi anni (come per esempio visite ginecologiche, mammografia, controlli regolari etc); un’analisi che va a toccare ogni sfera della vita della persona. Questo dovrebbe essere il lavoro che viene fatto nel pronto soccorso ma non abbiamo mai il tempo. Dovrebbe essere il lavoro che il medico di base dovrebbe fare ma non ne ha il tempo. Bisogna ribaltare questo paradigma». Per noi di World Friends è stata un’opportunità poter essere partecipi e in parte protagonisti ad un evento che ha messo in rete così tante realtà e poter condividere la nostra esperienza nella tutela della salute delle persone più vulnerabili.

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